È
evidente fin dall’inizio che la trasposizione cinematografica dei primi tre
romanzi, nonostante Tony Gilroy (lo sceneggiatore dei tre capitoli
cinematografiche, autore, tra le altre cose, di L'avvocato del diavolo, Armageddon
- Giudizio finale) provi a ricreare l’ambientazione ma soprattutto lo spirito
del personaggio, è abbastanza diversa dall’opera originale, anche perché non
solo deve rispondere ad esigenze produttive ma cerca di attualizzare un
personaggio che Ludlum aveva pensato 22 anni prima, nell’ultima parte della
guerra fredda.
Anche se
la storia di fondo è praticamente identica, un ex agente della CIA viene
salvato in mezzo al mare privo di memoria e da li cerca di capire chi realmente
fosse, “The Bourne Identity” (il film) differisce da “Un nome senza
volto” (il libro) non solo su alcuni personaggi (che troviamo nel film ma non
nel libro o viceversa), ma anche, e soprattutto, su come questa ricerca viene condotta. Nei film
Bourne affronta, nei primi tre capitoli, i suoi vecchi datori di lavoro, un
programma segreto all’interno della CIA (Treadstone) scoprendo, film dopo film,
vari livelli di verità. I libri sono molto più lineari e, una volta scoperto la
sua vera identità, Bourne si ritira insieme alla moglie Marie, una brillante
economista canadese nei libri una sbandata olandese nei film, a vita privata (professore
di linguistica presso la Georgetown University con il suo vero nome David Webb) obbligato a ritornare in scena per
colpa di nemici sempre nuovi.
Più evidenti le differenze tra “Doppio
inganno” e “The Bourne Supremacy”, anche se in entrambi qualcuno vuole farsi
passare per Buorne, commettendo un
omicidio e lasciando sul luogo del delitto prove che portano a Bourne.
Ambientato quasi esclusivamente in Cina il libro, nel film troviamo Mat Demon
(fantastico interprete di Jason Bourne nei tre film) che partendo dall’Asia
arriva fino a Berlino per capire chi lo ha incastrato e per vendicare la moglie
(che nel libro però non viene uccisa ma rapita) e arriva fino a Mosca per
incastrare chi aveva provato a rubargli la sua identità.
Ma se nei primi due capitoli si è
cercato di non allontanarsi dall’opera originale, anche se riveduta e
attualizzata, il terzo capitolo è tutta un’altra storia. Il libro, Il ritorno
dello Sciacallo, è improntato tutto sulla sfida tra Jason e il suo storico
nemico, Lo Sciacallo appunto (qui Ludlum prende in prestito un personaggio
realmente esistito e tra i killer più spietati degli anni 70-80 oggi in carcere
in Francia, Ilich Ramírez Sánchez detto appunto Carlos lo Sciacallo, un
mercenario e terrorista venezuelano), nel film invece troviamo ancora Damon che cerca la
verità sulla sua memoria, arrivando fino negli Stati Uniti. Lo stesso film, in
Italia, è uscito con il sottotitolo Il ritorno dello Sciacallo, ma in tutto il
film non se ne vede la traccia.
Fino ad ora le discrepanze tra
l’opera letteraria e quella cinematografica sono aumentato di capitolo in
capitolo, ma non è niente dopo aver visto la quarta opera cinematografica.
Infatti fino ad oggi abbiamo sempre avuto una certezza, guardando il film,
quella di vedere le avventure di Jason Bourne, in The Bourne Legacy, questa
certezza è caduta. Lo stesso sceneggiatore
ha spiegato infatti: “Il modo più semplice per descrivere il film è
definirlo come un ampliamento o un’espansione della storia“, ha dichiarato
Gilroy. “Jason Bourne non sarà in questo film, ma ciò non significa che sia
morto. Gli avvenimenti delle prime tre pellicole sono il punto di partenza per
ciò che accadrà. Tutto quello che avete visto nei primi tre film farà parte del
background dell’azione, e tutto il pubblico che li ha seguiti sarà premiato per
l’attenzione. Stiamo per visualizzare un quadro più ampio, una cospirazione più
vasta …e magari in futuro, strada facendo, potremo assistere anche ad un
ritorno di Jason Bourne.”
Il titolo del film è tratto
dall’omonimo libro, L'eredità di Bourne, il primo scritto
da Eric Van Lustbader e continua a raccontarci le gesta di Bourne, ormai
professore universitario costretto a rientrare in azione. Dopo aver schivato
una pallottola Bourne decide di rivolgersi ad Alex Conklin (nei libri suo amico
fidato mentre nei film morto alla fine di The Buorne Identity). Alex però è
morto e Borune rischia di cadere nella trappola messa a punto da Stepan
Spalko. Nei film, come detto, scompare la figura di Buorne ma troviamo un nuovo
agente: Aaron Cross (interpretato da Jeremy Renner). Il film non è l’ideale
seguito di The Bourne Supremacy, ma racconta la storia parallela rispetto al
film precedente. Molto gira intorno alla figura di Aaron Cross ma conosciamo un
altro grado di verità. Esiste un programma BlackBriar, un programma ombrello
dove vengono addestrati agenti segreti, di cui Treadstone è solo una parte.
Sembrano invece confermate le
voci che portano al quinto film della saga. Questa volta a dirigere Jeremy
Renner (confermato nel suo ruolo) Justin Lin (regista degli ultimi 4 Fast &
Furious). Verrà sostituito anche Gilroy, a sceneggiare il quinto capitolo della
serie (non ha ancora un titolo ufficiale ma si può immaginare The Bourne
Betrayal - La colpa di Bourne) Anthony Peckham (già autore di Sherlock Holmes e
Invictus) .
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