mercoledì 15 gennaio 2014

JASON BOURNE, i libri e i film

Jeson Bourne è il protagonista dei libri di Robert Ludlum e dei successivi adattamenti cinematografici. Ludlum scrive la trilogia “Un nome senza volto” (The Bourne Identity 1980), “Doppio inganno” (The Bourne Supremacy 1986), “Il ritorno dello sciacallo” (The Bourne Ultimatuum 1990) e, dopo la sua scomparsa, Eric Van Lustbader ne riceve l’eredità letteraria (con il permesso dei familiari dello stesso Ludlum) continuando a scrivere romanzi che hanno per protagonista l’ex agente della CIA: L'eredità di Bourne (The Bourne Legacy 2004), La colpa di Bourne (The Bourne Betrayal 2007),  La scelta di Bourne (The Bourne Sanction 2008) Il rischio di Bourne (The Bourne Deception 2009) La preda di Bourne (The Bourne Objective 2010), Il dominio di Bourne (The Bourne Dominion 2011).

È evidente fin dall’inizio che la trasposizione cinematografica dei primi tre romanzi, nonostante Tony Gilroy (lo sceneggiatore dei tre capitoli cinematografiche, autore, tra le altre cose, di L'avvocato del diavolo, Armageddon - Giudizio finale) provi a ricreare l’ambientazione ma soprattutto lo spirito del personaggio, è abbastanza diversa dall’opera originale, anche perché non solo deve rispondere ad esigenze produttive ma cerca di attualizzare un personaggio che Ludlum aveva pensato 22 anni prima, nell’ultima parte della guerra fredda.

Anche se la storia di fondo è praticamente identica, un ex agente della CIA viene salvato in mezzo al mare privo di memoria e da li cerca di capire chi realmente fosse, “The Bourne Identity” (il film) differisce da “Un nome senza volto” (il libro) non solo su alcuni personaggi (che troviamo nel film ma non nel libro o viceversa), ma anche, e soprattutto,  su come questa ricerca viene condotta. Nei film Bourne affronta, nei primi tre capitoli, i suoi vecchi datori di lavoro, un programma segreto all’interno della CIA (Treadstone) scoprendo, film dopo film, vari livelli di verità. I libri sono molto più lineari e, una volta scoperto la sua vera identità, Bourne si ritira insieme alla moglie Marie, una brillante economista canadese nei libri una sbandata olandese nei film, a vita privata (professore di linguistica presso la Georgetown University con il suo vero nome  David Webb) obbligato a ritornare in scena per colpa di nemici sempre nuovi.

Più evidenti le differenze tra “Doppio inganno” e “The Bourne Supremacy”, anche se in entrambi qualcuno vuole farsi passare  per Buorne, commettendo un omicidio e lasciando sul luogo del delitto prove che portano a Bourne. Ambientato quasi esclusivamente in Cina il libro, nel film troviamo Mat Demon (fantastico interprete di Jason Bourne nei tre film) che partendo dall’Asia arriva fino a Berlino per capire chi lo ha incastrato e per vendicare la moglie (che nel libro però non viene uccisa ma rapita) e arriva fino a Mosca per incastrare chi aveva provato a rubargli la sua identità.

Ma se nei primi due capitoli si è cercato di non allontanarsi dall’opera originale, anche se riveduta e attualizzata, il terzo capitolo è tutta un’altra storia. Il libro, Il ritorno dello Sciacallo, è improntato tutto sulla sfida tra Jason e il suo storico nemico, Lo Sciacallo appunto (qui Ludlum prende in prestito un personaggio realmente esistito e tra i killer più spietati degli anni 70-80 oggi in carcere in Francia, Ilich Ramírez Sánchez detto appunto Carlos lo Sciacallo, un mercenario e terrorista venezuelano), nel film  invece troviamo ancora Damon che cerca la verità sulla sua memoria, arrivando fino negli Stati Uniti. Lo stesso film, in Italia, è uscito con il sottotitolo Il ritorno dello Sciacallo, ma in tutto il film non se ne vede la traccia.

Fino ad ora le discrepanze tra l’opera letteraria e quella cinematografica sono aumentato di capitolo in capitolo, ma non è niente dopo aver visto la quarta opera cinematografica. Infatti fino ad oggi abbiamo sempre avuto una certezza, guardando il film, quella di vedere le avventure di Jason Bourne, in The Bourne Legacy, questa certezza è caduta. Lo stesso sceneggiatore  ha spiegato infatti: “Il modo più semplice per descrivere il film è definirlo come un ampliamento o un’espansione della storia“, ha dichiarato Gilroy. “Jason Bourne non sarà in questo film, ma ciò non significa che sia morto. Gli avvenimenti delle prime tre pellicole sono il punto di partenza per ciò che accadrà. Tutto quello che avete visto nei primi tre film farà parte del background dell’azione, e tutto il pubblico che li ha seguiti sarà premiato per l’attenzione. Stiamo per visualizzare un quadro più ampio, una cospirazione più vasta …e magari in futuro, strada facendo, potremo assistere anche ad un ritorno di Jason Bourne.”

Il titolo del film è tratto dall’omonimo libro, L'eredità di Bourne, il primo scritto da Eric Van Lustbader e continua a raccontarci le gesta di Bourne, ormai professore universitario costretto a rientrare in azione. Dopo aver schivato una pallottola Bourne decide di rivolgersi ad Alex Conklin (nei libri suo amico fidato mentre nei film morto alla fine di The Buorne Identity). Alex però è morto e Borune rischia di cadere nella trappola messa a punto da Stepan Spalko. Nei film, come detto, scompare la figura di Buorne ma troviamo un nuovo agente: Aaron Cross (interpretato da Jeremy Renner). Il film non è l’ideale seguito di The Bourne Supremacy, ma racconta la storia parallela rispetto al film precedente. Molto gira intorno alla figura di Aaron Cross ma conosciamo un altro grado di verità. Esiste un programma BlackBriar, un programma ombrello dove vengono addestrati agenti segreti, di cui Treadstone è solo una parte.

Sembrano invece confermate le voci che portano al quinto film della saga. Questa volta a dirigere Jeremy Renner (confermato nel suo ruolo) Justin Lin (regista degli ultimi 4 Fast & Furious). Verrà sostituito anche Gilroy, a sceneggiare il quinto capitolo della serie (non ha ancora un titolo ufficiale ma si può immaginare The Bourne Betrayal - La colpa di Bourne) Anthony Peckham (già autore di Sherlock Holmes e Invictus) .

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