martedì 14 gennaio 2014

John Grisham, L'ombra del sicomoro





John Grisham
L'ombra del sicomoro
Mondadori, 2013
20,00 euro, 535 p.


Con “L’ombra del sicomoro” John Grisham decide di tornare al passato. Innanzitutto rispolvera (ed è una rarità per il maestro del legal thriller americano) il suo primo personaggio letterario, Jack Brigance già protagonista di “Il tempo di uccidere” (1989). Poi si concentra molto sugli aspetti legali che iniziavano a mancare nelle ultime opere dello scrittore a scapito di continui colpi di scena.
Ma non solo perché Grisham, tornando al suo celebre personaggio ed ambientando la storia nel 1988, affronta anche il difficile rapporto fra bianchi e afroamericani.

La storia ruota intorno alla figura di Lettie, cameriera di coloro che lavora presso il ricco Seth Hubbard nella contea di Ford. Seth, gravemente malato di cancro ai polmoni, decide di togliersi la vita dopo aver sistemato tutte le questioni in fatto di successione. Così prepara il testamento che invia al suo avvocato Jack Brigance e decide di impiccarsi ad un sicomoro. Ma l’apertura del testamento si rivelerà non piacevole per la sua numerosa famiglia (due ex mogli, due figli con cui non ha più rapporto ed un fratello assente) perché Seth ha deciso di che l’unica beneficiaria delle sue fortune sarà Lettie, la donna che si è occupata di lui per anni.
Naturalmente le sue decisioni sono destinate a creare non solo malumori ma anche molti dubbi intorno alla figura della governante, accusata dalla famiglia di Seth di aver raggirato il suo datore di lavoro e di aver compiuto una truffa.

Sono molte le domande a cui Jake Brigance dovrà dare una risposta, non solo il motivo per il quale Seth ha lasciato tutto alla sua donna di servizio, ma anche se le cure per il cancro hanno offuscato la sua mente.
La controversia legale non riguarderà solo coloro i quali si considerano i legittimi eredi e Lettie, ma un’intera comunità afro americana vittima di pregiudizi.

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