Marco Malvaldi
Argento vivo
Sellerio, 2013
14.00 euro, 288 p.
In Argento
Vivo, Marco Malvaldi mette a riposo tutta la squadra del Bar Lume (il barista Massimo
e i quattro vecchietti che hanno reso famoso lo scrittore pisano) ma senza
distaccarsi da quel sottogenere che vede in lui uno dei migliori scrittori
italiani, quello del thriller umoristico.
Come sempre
Malvaldi caraterizza molto i personaggi che ruotano intorno alla storia. La trama
sembra semplice, viene rapinata la casa di un famoso scrittore e tra le tante
cose, viene portato via anche il computer dove c’era anche l’unica copia del
suo ultimo romanzo. Sarà intorno a questo furto che ruota tutta la storia e
dove ruotano tanti personaggi che si incontreranno nel corso del libro.
Giacomo è lo
scrittore famoso derubato ma inizierà a rendersi conto che la sua produzione
letterario (compreso il manoscritto perduto) rischiano di essere sempre uguali
a se stessi; Leonardo è un informatico (e blogger letterario) che totalmente
estraneo alla vicenda, si ritroverà protagonista del racconto: il Gobbo e Gutta
sono due spacciatori che la crisi economica li ha portati a diventare ladri d’appartamento,
Costantino è un ex dipendente di una ditta di sistemi d’allarma ma che, suo
malgrado, sarà costretto a diventare anche lui complice del Gobbo, Stelea è un
agente di polizia di origini rumene che mal sopporta il suo capo e che vuole
arrivare in fondo a questo caso.
La storia è
piacevole e scorrevole e strappa sempre più di una risata, e comunque, per chi apprezza Malvaldi, non si può non leggere.
Nessun commento:
Posta un commento