Il Dr. Martin Harris (un fantastico Liam Neeson) arriva a Berlino
per partecipare ad un congresso dove si dovrebbe annunciare una importante
scoperta scientifica, quando rimane vittima di un terribile incidente stradale.
Si risveglia dal coma dopo alcuni giorni e scopre che la sua identità gli è
stata sottratta e che sua moglie non lo riconosce più, sostenendo di non averlo
mai visto. Confuso e inseguito da un misterioso killer, Martin Harris inizia a
cercare la verità mettendo anche in dubbio la veridicità dei pochi frammenti di
ricordi che gli affiorano alla mente. Tutto questo con l'aiuto di Gina, la donna
che guidava il taxi dell’incidente.
Un bel film, girato bene, recitato anche meglio, con
pochissime sbavature. I personaggi sono intriganti e ben studiati. Per tutto il
film non si capisce se la moglie di Harris sia complice o vittima, se voglia
aiutare il marito o no. Tutto questo con una leggerissimo profumo di guerra
fredda che non stona affatto nel film.
Naturalmente la verità metterà in discussione tutte le
piccole certezze che Neeson ha, ma è un finale tutt’altro che scontato.
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