Leonardo Sciscia
Una Storia semplice
Adelphi, 1989
8.00 euro, 66 p.
Leonardo Sciascia nel suo testamento chiede di pubblicare questo
piccolo libricino, da considerarsi più un racconto lungo che un romanzo, il
giorno della sua morte. E così il 20 novembre del 1989 viene pubblicato "Una
storia semplice". Ma il titolo è ingannevole visto che questa è una storia
complicatissima, un giallo siciliano, con sfondo di mafia e droga. La storia
inizia con una telefonata alla polizia. Al centralino l’uomo dice di chiamarsi Giorgio
Roccella e vuole parlare con il questore. Questi, che sta indossando il
cappotto, pronto per passare il fine settimana fuori dall’ufficio, fa
rispondere al suo brigadiere. Al telefono Roccella da i suoi dati, il luogo in
cui si trova e chiede l’intervento della polizia. Il brigadiere è pronto a
raggiungere Roccella, ma il questore gli suggerisce di andarci l’indomani anche
perché, sostiene, è probabile che si tratti di uno scherzo visto che Roccella è
un diplomatico e non viene in Sicilia da tempo.
Ascoltato il consiglio del suo superiore il brigadiere
raggiunge il luogo indicato da Roccella, un vecchio casolare abbandonato. Qui trova
il corpo di Giorgio. A prima vista sembra un suicidio, con una pistola affianco
del cadavere, una vecchia arma tedesca della prima guerra mondiale, e il corpo
chino su dei fogli con su scritto “Ho trovato”.
Ma la semplicità di questa storia finisce qui, poi si apre la complicata ricerca della verità,
ma la scoperta dell’assassino (presto si scarta la teoria del suicidio) è solo
un elemento di una trama molto più intrecciata dove criminalità organizzata, personaggi
equivoci, dipinti spariti si intrecciano.
Solo il brigadiere cerca fino alla fine di trovare la
soluzione.
Nessun commento:
Posta un commento